Lo scaldabagno, che in fin dei conti non è altro che un serbatoio che tramite una resistenza scalda l’acqua fredda, può dare problemi di funzionamento. Se i difetti si manifestano durante la stagione calda, possono essere sopportabili.

Se al contrario, questi vengono fuori in inverno, la questione si fa molto seria. D’altronde, una doccia fredda non è piacevole quando le temperature sono rigide. Uno scaldabagno malfunzionante non è solo sinonimo di noie.

Infatti, un elettrodomestico che non scalda l’acqua sanitaria come dovrebbe è anche un grosso spreco economico. Per prevenire i problemi dello scaldabagno è importante imparare a riconoscerli.

Problemi comuni dello scaldabagno

Il problema più frequente in uno scaldabagno è il fatto che non scaldi l’acqua fredda al suo interno. Il primo aspetto che dovrebbe prendersi in considerazione è la natura dell’elettrodomestico: è elettrico o a gas? Infatti, le problematiche possono variare in base al tipo di scaldabagno.

Quando si tratta di uno scaldabagno elettrico, è possibile che il malfunzionamento sia dovuto ad una banalissima alterazione della temperatura. In genere, uno scaldabagno di questo tipo scalda l’acqua ad una temperatura che varia tra i 35° ed i 60°.

Occorre quindi verificare che il manometro non sia stato impostato ad una temperatura troppo bassa che impedisce all’elettrodomestico di fare il suo lavoro. Questo problema è di semplice soluzione dato che è sufficiente impostare il manometro correttamente.

Altro intoppo di facile risoluzione è il rubinetto dello scaldabagno chiuso. Può verificarsi soprattutto nelle case utilizzate durante l’estate, per brevi periodi dell’anno, o quando sono sfitte. Per ragioni di sicurezza, si tende a chiudere la chiave d’arresto dell’acqua, scollegare le prese elettriche, chiudere la chiave del gas, ecc.

Quindi, prima di farsi prendere dal panico, è opportuno verificare lo status della chiave d’arresto dell’acqua.

La presenza di calcare nello scaldabagno è un problema di natura più seria. L’accumulo di questa sostanza può portare all’assenza d’acqua oppure l’acqua esce ma non è calda. In questi casi, il primo passo è verificare se il calcare si è depositato sulla serpentina o nella valvola di sicurezza.

Se la serpentina non funzionasse, è necessario sostituire la resistenza. Se, invece, la valvola di sicurezza fosse sporca occorre pulirla e, qualora il problema non si risolvesse, bisogna procedere con la sostituzione.

Le problematiche sopra elencate sono comuni anche in uno scaldabagno a gas. I difetti relativi solo a questo tipo di elettrodomestico sono l’assenza di elettricità che impedisce l’accensione della fiamma pilota.

Questa ha infatti bisogno della scintilla che funziona grazie ad un input elettrico. Questa caratteristica può portare ad un altro problema, quello del surriscaldamento. Infatti, per questioni di sicurezza, se il dispositivo si riscalda la fiamma pilota si spegne in automatico per evitare ulteriori danni.

La cosa migliore da fare in questo caso è spegnere lo scaldabagno ed aspettare qualche minuto prima di riaccenderlo. Se il malfunzionamento dovesse persistere, è necessario l’intervento di un tecnico specializzato. La scarsa portata d’acqua è un altro problema al quale si espone chi possiede uno scaldabagno a gas.

Questo potrebbe verificarsi a causa dell’uso contemporaneo dell’acqua calda oppure c’è un problema con l’impianto idrico generale.

Come prevenire i problemi dello scaldabagno

Ancora una volta, per prevenire i problemi dello scaldabagno è importante capire se si tratta di un elettrodomestico elettrico o a gas. Determinati segnali devono essere affrontati in tempo perché, a lungo andare, il problema rischia di diventare più grande e portare a conseguenze più gravi.

Prestare attenzioni alle prime perdite, la formazione della ruggine sui tubi, i costi energetici ed idrici improvvisamente più elevati sono segnali d’allarme che non bisogna trascurare. La manutenzione periodica dello scaldabagno è un ottimo modo per prevenire l’insorgere di possibili problemi futuri.

Questa dovrebbe avvenire almeno due volte l’anno e consiste nel sciacquare il serbatoio di accumulo dell’acqua calda. Dato che il deposito di calcare ed altri minerali dipende dalla qualità dell’acqua, la frequenza nella manutenzione è dovuta alle caratteristiche dell’acqua in una determinata zona geografica.

Un altro intervento che contribuisce alla manutenzione dello scaldabagno è la sostituzione degli anodi. L’asta anodica è un elemento fondamentale nello scaldabagno perché ha una funzione molto importate: essa attira gli elementi corrosivi contenuti nell’acqua ed ha il compito di degradarli il più velocemente possibile.

L’asta anodica fa quindi il “lavoro sporco” e protegge lo scaldabagno da ruggine e perdite. Sostituirla con una nuova dona linfa vitale al dispositivo.